Immaginate di poter viaggiare nel tempo tra i tesori nascosti del passato: vi sveliamo l'avventurosa storia di come i Carabinieri hanno scovato preziosità che credevamo perdute!
In terra di Campania, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) dei Carabinieri ha vissuto un'annata memorabile, strappando dalle mani dell'oblio e dell'illegalità tesori inestimabili del valore di ben 2,5 milioni di euro. Quel che hanno compiuto è una vera e propria epopea moderna, con operazioni che hanno scavato in profondità tra le pieghe del tempo e spaziato persino nelle virtuali gallerie del web, snidando ben 2.258 reperti archeologici che trafficanti senza scrupoli cercavano di vendere sui siti di e-commerce. Non è stato facile, ma grazie a questa incansabile opera s'è scritta una nuova pagina nella lotta alla vendita clandestina di parte della nostra storia.
Le vestigia del crimine e la rete globale
Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli ha dimostrato che i fili del traffico di beni culturali tessono una mappa ben più vasta della nostra penisola, toccando terre lontane. E, a svelarlo, sono state denunce e indagini che hanno disegnato un quadro scanzonato di scavi abusivi e commercio lontano dalle luci della legalità, con 17 persone indagate per scavi clandestini e ben 87 persone indagate per ricettazione ed esportazione non autorizzata. È un gioco a nascondino su scala mondiale, ma i nostri carabinieri giocano bene e in squadra con le forze dell'ordine di altri paesi.
Oltraggi al paesaggio e all'architettura storica non sono mancati, ma anche contro questi il TPC ha alzato la guardia, con circa 360 sopralluoghi che hanno portato alla denuncia di 29 individui, difendendo così angoli di bellezza irripetibile che rischiavano di essere sciupati.
Protezione dei beni librari tra rari incunaboli e cinquecentine
Un capitolo a sé stante è stato scritto nella tutela dei beni librari e archivistici con la salvaguardia di 1.139 pezzi tra libri e documenti, un vero salvataggio della nostra memoria incisa su carta, che custodisce parole e pensieri di un tempo che fu. Tutto ciò attraverso un'attenzione speciale verso i beni dello Stato e l'impedimento al loro indebito allontanamento.
Dal 2023, i dati ci raccontano di una speranza: una riduzione dei furti e un saldo netto di 3.397 oggetti culturali restituiti al patrimonio pubblico. È il frutto di una sorveglianza più stringente e di una cittadinanza più attiva nelle segnalazioni, mostrando che, riguardo alla custodia delle nostre radici, si può sempre migliorare.
Portiamo un applauso dunque ai nostri operatori culturale per un'opera preziosa quanto i tesori che si adoperano a proteggere, in una battaglia per il patrimonio culturale italiano che non va mai a riposo.
E a voi, cari amici dell'arte e della storia, chiedo: se vi trovaste nelle vesti di un archeologo per un giorno, verso quale relicario vorreste diriger la vostra lente d'ingrandimento? Condividete le vostre fantasie, curioso di vedere tra quali meraviglie volete viaggiare!
"La cultura è l'anello di congiunzione tra le diverse generazioni", affermava il grande poeta italiano Giuseppe Ungaretti, e questo anello non deve essere spezzato dal mercato nero. Il lavoro incessante dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli è un fulgido esempio di come la dedizione e la tecnologia possano convergere nella salvaguardia della nostra eredità culturale. Il recupero di beni dal valore inestimabile non è solo un trionfo per l'Italia, ma per l'umanità intera. Ogni reperto, ogni libro, ogni opera d'arte ha una storia da narrare, un insegnamento da trasmettere. Il calo dei furti e l'aumento dei recuperi sono segnali di speranza che rafforzano la nostra fiducia nella legge e nella giustizia, ma soprattutto nella capacità di preservare la memoria storica del nostro Paese. Non possiamo che esprimere gratitudine a coloro che si adoperano quotidianamente per proteggere il nostro patrimonio, dimostrando che la cultura è un bene comune da difendere con ogni sforzo.